Il 1° giugno 2024 Enna ha segnato la storia con il suo primo Pride cittadino, un evento che ha rappresentato una svolta epocale per la nostra comunità.
Per certi versi è stato uno shock vedere Via Roma, da sempre teatro generalmente di processioni religiose tra le più suggestive al mondo, trasformarsi in una via stracolma di gente allegra, colorata e libera. E faceva sorridere vedere molte persone lì, ai lati della strada, in attesa del passaggio del corteo, come se stessero proprio aspettando la solita processione religiosa.
Naturalmente, in molti hanno avuto da ridire. Ieri, un fruscio di voci antiquate giungeva comunque all’orecchio di molti e, nell’ultimo mese, commenti poco edificanti (per chi li faceva) sono stati letti sui social. Perché il Pride non è stato solo il 1° giugno 2024, ma ha animato un intero mese con una serie di attività organizzate per accompagnarci verso l’evento storico per la città. Mostre, proiezioni, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, aperiPride: tutti momenti di forte condivisione e fratellanza.
La Via Roma ieri è stata invasa da una marea di persone che hanno portato con sé non solo bandiere arcobaleno, ma anche un potente messaggio di inclusione e amore. Il bello dei Pride è che rappresentano un evento serio, serissimo, portato avanti con leggerezza e allegria.
La presenza massiccia di cittadini di ogni età e provenienza ha dimostrato che Enna è pronta a riconoscere e celebrare la diversità. Questo primo Pride ha evidenziato come la città abbia superato barriere culturali e sociali che per troppo tempo l’hanno tenuta indietro.
È stato bello ascoltare le testimonianze di ragazze e ragazzi che hanno vissuto sulla propria pelle cosa significhi autodeterminarsi in una società ancora troppo pregna di pregiudizi. Le parole di professionisti che hanno raccontato come spesso la difficoltà di non riuscire ad essere sé stessi possa portare ad epiloghi tristi e pieni di dolore hanno toccato profondamente tutti i presenti. Queste testimonianze hanno dato un tocco di profondità e consapevolezza all’evento, ricordandoci quanto sia importante continuare a lottare per un mondo in cui ognuno possa vivere liberamente e senza paura.
Un grazie di cuore ai promotori di questa iniziativa, il Circolo Arci Petra di Enna, con in testa il suo presidente Francesco Longo, al gruppo Open, al Collettivo Queer di Catania, all’Associazione Studentesca Koinè, a Garage, a Mondoperaio e Anpi per aver permesso ad Enna di vivere l’inizio di un nuovo percorso di inclusione. E un ringraziamento speciale ad Antonio Joselito Pappalardo, madrina dell’evento, che da decenni ci ispira con il suo coraggio di essere sé stesso.
Il Pride è molto più di una semplice parata. È una manifestazione di orgoglio, di resistenza e di lotta per i diritti civili. È un momento in cui la comunità LGBTQ+ e i suoi alleati si uniscono per celebrare l’amore, la diversità e l’inclusione. È un evento che serve a ricordare quanto sia fondamentale il diritto di essere sé stessi e di amare chi si vuole senza dover temere discriminazioni o violenze. Il Pride è una celebrazione della libertà e dell’uguaglianza, è una dichiarazione che nessuno deve essere lasciato indietro nella ricerca della propria identità e della propria felicità.
Il clima che si respirava ieri era di festa, ma anche di riflessione. In ogni sorriso, in ogni abbraccio, c’era la consapevolezza di partecipare a qualcosa di grande. La partecipazione delle famiglie, dei giovani e dei meno giovani, delle associazioni e delle istituzioni locali ha reso evidente che il desiderio di uguaglianza e rispetto è condiviso e sentito da tante persone.
Guardando indietro, possiamo essere orgogliosi di questa giornata storica. Enna, una città con una tradizione culturale e religiosa così radicata, ha dimostrato di poter essere anche un esempio di modernità e apertura. Oggi, posso dire con orgoglio di essere “Pride” della mia città.
Manuela Acqua