Giunge alla sua conclusione, con il quarto appuntamento, la rassegna sugli “anni di piombo” promossa dal Comune di Enna unitamente ai licei Scientifico e Classico del capoluogo. L’ultimo appuntamento è fissato per venerdì alle ore 18 presso il Teatro Comunale “Francesco Paolo Neglia” e vedrà la presentazione del libro dal titolo “Crimini inconfessabili. Il ventennio dell’antistato che ha voluto e coperto le stragi” alla presenza dell’autore, Giuliano Turone, scrittore ed ex magistrato.
Giuliano Turone è stato Giudice istruttore a Milano dal 1970 al 1987. Nel 1974 guidò le indagini che portarono all’arresto dell’allora esponente di vertice di “Cosa Nostra” Luciano Liggio e, nel luglio del 1984, rinviò a giudizio Michele Sindona nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio Ambrosoli. Nell’ambito della stessa inchiesta, assieme al suo collega Gherardo Colombo, dispose la perquisizione domiciliare di tutti i recapiti noti di Licio Gelli, “maestro venerabile” della loggia massonica P2. L’operazione ebbe un risultato clamoroso con la scoperta della lista di quasi mille iscritti alla loggia P2, nonché di 33 buste sigillate contenenti la documentazione inerente a operazioni di enorme rilievo nazionale gestite dalla loggia segreta attraverso percorsi non trasparenti ed eludendo ogni controllo istituzionale e di opinione pubblica.
Negli anni Novanta Giuliano Turone ha fatto parte del primo staff di magistrati della Procura nazionale antimafia e ha collaborato con il Consiglio d’Europa, per la redazione della convenzione di Strasburgo del 1990 sul riciclaggio. Ha poi collaborato con le Nazioni Unite svolgendo attività di pubblico ministero presso il Tribunale penale internazionale dell’Aja per l’ex Jugoslavia. E’ stato, poi, consigliere della Corte di cassazione, dimettendosi nel 2007 per dedicarsi allo studio, alla pubblicazione di libri e all’insegnamento presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
“Crimini inconfessabili. Il ventennio dell’antistato che ha voluto e coperto le stragi” rappresenta il lavoro ultimo e definitivo di Turone sul potere invisibile che ha governato l’Italia repubblicana contagiando fortemente anche il presente, ripercorrendo i fatti efferati del ventennio 1973-93 nella cornice di una considerazione forte e solida, quella secondo cui il nostro è stato un Paese a sovranità ostinatamente limitata, attraverso una strategia della tensione di matrice atlantica che ha operato con il sistema di potere occulto della P2 e anche con la complicità delle mafie e dell’estremismo di destra.
Il racconto parte da un episodio preciso, il mancato omicidio di Enrico Berlinguer a Sofia nel 1973, per ripercorrere poi la vicenda del sequestro e dell’uccisione di Aldo Moro, i delitti Piersanti Mattarella ed Emanuele Basile, fino alla «svolta criminale autarchica» che si afferma con potenza dopo la caduta del Muro di Berlino ma che affila le armi nel tragico attentato al Rapido 904, il treno di Natale, il 23 dicembre 1984.
“Un libro importante – lo definisce l’autore – un testo di riferimento che ha anche l’ambizione di arrivare a chi quegli anni non li ha vissuti direttamente ma ne vive oggi conseguenze e strascichi”.