Ulteriore risultato positivo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Enna nel contrasto al fenomeno delle truffe agli anziani mediante il metodo del sedicente carabiniere.
In questa occasione il Reparto Operativo, unitamente alla Sezione Radiomobile della Compagnia di Enna, hanno infatti tratto in arresto in flagranza di reato un venticinquenne catanese, il quale si era presentato presso l’abitazione di un’ultranovantenne della parte settentrionale della provincia, dopo che la stessa era stata raggiunta telefonicamente da un interlocutore che – spacciatosi per il proprio nipote – le implorava di consegnare una consistente somma di denaro ad un “carabiniere” che da lì a poco si sarebbe presentato da lei, il tutto per superare un grave problema capitato ad un familiare.
L’anziana in effetti poco prima, sgomenta, aveva racimolato tutto il denaro presente in casa, oltre 55.000 euro, raccogliendo in una busta e con la malinconia della privazione tutti i propri risparmi e attendendo con ansia l’arrivo del finto militare, per scongiurare guai al familiare.
Stavolta però il finto militare, che si stava dileguando cercando di fare rientro nella provincia catanese, è incorso nei controlli mirati predisposti sul territorio dai carabinieri, i quali dopo aver fermato l’autovettura su cui viaggiava lo hanno sottoposto a perquisizione trovandolo in possesso dell’ingente bottino.
Immediatamente veniva informata la Procura della Repubblica di Enna, anch’essa impegnata nel contrasto a questo triste fenomeno che colpisce una fascia di persone particolarmente vulnerabili, tant’è che negli ultimi mesi ben quattro soggetti di origine campana sono stati colpiti da misura cautelare emessa dall’Autorità Giudiziaria ennese a seguito di indagini esperite dal Reparto Operativo di Enna.
Ora gli accertamenti su questo ennesimo episodio, proseguiranno con il coordinamento della Procura ennese al fine di individuare la rete che si cela dietro al giovane arrestato che senza indugio aveva carpito la buona fede dell’anziana donna ennese, mentre gli oltre 55mila euro fraudolentemente sottratti saranno restituiti dai veri carabinieri alla vittima.
Da questa ennesima vicenda, che purtroppo conferma l’attualità di questo reato, si trae spunto per ricordare che nessun appartenente alle forze dell’ordine chiede somme di denaro e, in casi simili, è necessario rivolgersi immediatamente alle “vere” Forze di polizia, contattando il numero unico d’emergenza 112 per segnalare l’accaduto.
Si evidenzia che il procedimento penale pende in fase di indagini e che l’indagato non può definirsi colpevole fino a sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.