Chi ha costruito la torre ottagonale di Enna? Qual era la sua funzione originaria? Perché Enna è stata scelta come sito per la fondazione dell’Umbilicus Siciliae et Trinakriae? Sono questi gli interrogativi alla base di un innovativo progetto di ricerca multidisciplinare condotto dall’archeologo Paolo D’Angelo in collaborazione con l’informatico Fabrizio Natanaele Severino che sarà presentato con un webinar domenica alle ore 19:00.
70 anni dopo gli studi pionieristici dell’Ing. Umberto Massocco e a seguito della riapertura del dibattito scientifico con la pubblicazione nel 2018 del libro “La Verità sulla Torre Ottagonale di Enna” dello storico e giornalista Angelo Severino, i due giovani ennesi, in collaborazione con il team internazionale di Eco Astronomy Sri Lanka, hanno unito le loro risorse per compiere un nuovo passo verso la scoperta della “verità” legata al monumento ennese.
Attraverso un innovativo metodo di ricerca multidisciplinare che ha coinvolto storia, archeologia, topografia e archeo-astronomia, gli autori della ricerca tornano ad analizzare fonti, eventi, manufatti e monumenti con l’obiettivo di fornire nuove interpretazioni utili a raggiungere nuove prospettive di ricerca future.
I due ricercatori ennesi hanno indagato le origini della torre ottagonale e la sua originaria funzione fino a risalire alla fondazione sicana dell’intera città di Enna.
“A riprova di alcune straordinarie scoperte inedite – spiegano D’Angelo e Severino – la Torre Ottagonale di Enna è il vero Umbilicus Siciliae et Trinakriae, corrispondente al sito da cui una figura sacerdotale avrebbe interrogato la volta celeste per la fondazione del centro gromatico alla base dell’intero sistema insediativo dell’isola e del mondo allora conosciuto. La Torre Ottagonale di Enna costituisce così il sito più antico del Mediterraneo, e unico al mondo, dedicato all’osservazione astronomica, alla divinazione e all’agrimensura. Questo sito riflette l’applicazione di antiche conoscenze e tecniche di origine egeo-anatolica, portate sull’isola dai Sicani durante il II millennio a.C. e di seguito sviluppate dai Siculi intorno all’XI secolo a.C.”.
Gli autori della ricerca si dicono soddisfatti del loro lavoro e confessano di essere orgogliosi di poter presentare in anteprima al pubblico i loro risultati al termine di uno studio che dura da oltre 10 anni. Un evento interamente online e accessibile gratuitamente, che i due ennesi regalano agli interessati, promettendo “importanti risultati e una grande sorpresa riservata agli iscritti al webinar”.
Per partecipare all’evento è necessario compilare il modulo di iscrizione contenuto nel seguente link https://streamyard.com/watch/WcAKGQxqRDci.