Enna, Sinistra Italiana sulla crisi idrica: “Serve confronto con la cittadinanza”

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Si pubblica di seguito comunicato stampa del gruppo di Sinistra Italiana Enna, sottoscritto dai portavoce Francesco Longo e Davide Vaneria, in merito alla crisi idrica.

Il gruppo di Sinistra Italiana Enna, vista la situazione venutasi a creare negli ultimi giorni, con una ulteriore dilatazione dei turni di erogazione del servizio idrico, senza un chiarimento più dettagliato sulle ragioni tecniche a monte di tali decisioni, scelta che ha generato una reazione di disorientamento nella cittadinanza, intende delineare la propria posizione e sollecitare alle autorità competenti degli interventi chiarificatori che siano orientati a rendere partecipe la collettività delle scelte operate, di modo che non vengano percepite come calate arbitrariamente dall’alto.

In provincia di Enna, da circa vent’anni, il servizio idrico è gestito dalla società privata AcquaEnna che si è aggiudicata il servizio con contratto trentennale in linea con le politiche di privatizzazione dei servizi essenziali che hanno trasformato un bene pubblico e fondamentale per il benessere umano in un bene di consumo e fonte di lucro. A fronte delle motivazioni addotte a giustificazione di una simile scelta, come l’assicurazione che l’ingresso del privato avrebbe portato enormi vantaggi in termini di abbattimento dei costi e maggiore funzionalità dei servizi, la realtà dei fatti è ben diversa. La gestione privata ha portato a un aumento esponenziale dei costi (oggi il territorio di Enna è tra quelli che pagano le tariffe più alte d’Italia) e a un sistema di distribuzione inefficiente e dispersivo, cosa che specie in questo momento genera ulteriori problematiche. Anche il referendum del 2011 con il quale gli italiani chiedevano a gran voce la ripubblicizzazione dell’acqua è stato sostanzialmente ignorato, con grave sprezzo della volontà popolare.

Considerata la delicatezza del momento e i gravi disagi che la popolazione è costretta a affrontare, riteniamo che il modo di agire finora adottato dalle autorità competenti, scarsamente informativo, evasivo e intempestivo, dunque autoritario e abituato a trattare in maniera direttiva le persone coinvolte nei processi che spesso non ne comprendono le ragioni, non sia più adeguato a gestire l’emergenza.

Chiediamo dunque che venga al più presto istituito un momento di confronto con la cittadinanza, auspicabilmente abituale, che possa rispondere a una serie di quesiti che necessitano di chiarimenti:

  • Qual è la situazione aggiornata della reperibilità idrica, considerato lo stato della diga Ancipa.

  • Se esiste un piano di gestione idrica di emergenza, quali sono le soluzioni future in esso previste in caso di permanenza dello stato attuale di siccità, e quali sono le tempistiche relative a eventuali ulteriori razionamenti.

  • Quali sono i motivi tecnici a monte della scelta di creare una disparità nei turni di erogazione dell’acqua tra Enna alta, Enna bassa, e Pergusa.

  • Quali sono le condizioni delle condutture territoriali e gli eventuali piani di manutenzione

  • Se è stata messa in atto una politica di requisizione dei pozzi privati, specie quelli abusivi, che in questo momento potrebbero essere censiti e utilizzati per far fronte all’emergenza.

  • Qual è il piano di gestione emergenziale concepito nei riguardi degli esercizi e delle attività commerciali.

  • Qual è il piano di gestione emergenziale concepito nei riguardi di scuole, ospedali, uffici pubblici e università.

  • Quali sono le fonti presso cui si riforniscono i privati che si occupano del trasporto a pagamento di acqua potabile tramite autobotti.

Sarebbe auspicabile che un simile confronto avvenisse nel più breve tempo possibile e coinvolgesse i principali soggetti e attori, dunque oltre ai cittadini, l’amministrazione comunale, AcquaEnna, la cabina di regia regionale, la Protezione Civile.

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