Enna: origini storiche della Madonna de’ Carusi, incontro alla Garibaldi

Incontro sulla Madonna de' Carusi
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Si è svolto stamattina, presso l’aula magna della Scuola Media Garibaldi di Enna, l’incontro culturale rivolto agli alunni di scuola secondaria sulle origini storiche della Festa della “Madonna de’ Carusi”. L’incontro è stato organizzato dalla Confraternita Maria SS. delle Grazie e dal Comitato Festa della Madonna de’Carusi.

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Sono intervenuti il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo De Amicis Filippo Gervasi, il presidente dell’Ente Parco Minerario Floristella Giuseppe Greco, la direttrice artistica del Festival Canoro della Madonna de’ Carusi Maria Rita Campione, lo scenografo e presidente dell’Associazione Magma Paolo Previti, e il presidente del Collegio dei Rettori delle Confraternite Ennesi Mario Cascio. L’incontro è stato moderato da Luigi Napoleone Vicari.

E’ stato Paolo Vicari, rettore della confraternita Maria SS. delle Grazie, a illustrare i cenni storici della festa, una delle più antiche della città. Il termine “de’ Carusi” proviene da “caruso”, riferendosi anche ai bambini che un tempo lavoravano nelle miniere di zolfo, in dialetto siciliano denominati i “carusi da surfara”: tanti giovani “colpevoli” solo di essere nati in quel terribile periodo, con la disgrazia di avere un “corpo piccolo”, utile per estrarre nel minor tempo e costo quell’oro chiamato zolfo.

Le origini della festa risalgono al 1925 circa, è viene celebrata la prima domenica di settembre nella Chiesa di Sant’Agostino, dove si ricorda, attraverso la preghiera, il sacrificio di tutti i “carusi da surfara”, che si affidavano per sopravvivere al duro lavoro nelle miniere alla protezione della Vergine Maria.

“Lo scopo dell’incontro – ha dichiarato Paolo Vicari – è stato quello di fare conoscere alle nuove generazioni dei capitoli di storia brutti e vergognosi della nostra terra, dove a parecchi giovani fu rubato il futuro e la libertà”.

E’ stato proiettato “U chiantu”, un film con la regia di Andrea Valentino e Aldo Rapè, che vuole far riflettere sulla sostenibilità del lavoro, sulla tutela del territorio e sui sentimenti che legano indissolubilmente le persone. A presentarlo durante la mattinata Paolo Previti, che ne ha curato la scenografia.

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