Enna. Lillo Colaleo (Giovani Democratici): “Vogliamo conoscere la verità”

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Pubblichiamo qui di seguito nota stampa di Lillo Colaleo dei Giovani Democratici di Enna.

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“CHE SUCCEDE AD ENNA?

Bisogna sempre avere rispetto.
Pure degli avversari. Verso molti di loro nutro pure una certa stima ed un affetto sincero. Avrò pure 29 anni, ma ho imparato che bisogna rispettare tutti. Anche quelli che impiegano il loro tempo ad insultarti. E capita, spesso da chi si batte fin troppo la mano sul petto e poi sputa veleno. Non cambia il punto però: la Politica è un fatto serio, bisogna avere stile.
E rispetto.

Andiamo ai fatti di oggi.
Ho, come tanti altri, letto di pesanti notizie relative ad Enna sui giornali. Ho letto di ARS, Procura, Conte di Conti, Commissione Antimafia. Mi hanno colpito le parole dell’interpellanza dell’on. Anthony Emanuele Barbagallo, dove si legge che “dall’analisi delle liste dei candidati presentate, emerge il dubbio che quelle collegate al candidato sindaco uscente possano essere composte da persone, direttamente o tramite loro familiari, aventi collegamenti di natura economica o di interesse con l’attuale amministrazione”.

Sono parole molto forti.
E evidenziano sospetti pesanti, difficili, duri, che si riferiscono a fatti – se veri – molto gravi. Anzi no, gravissimi, che, qualora confermati, dovrebbero indurre tutti noi a riflettere sulla qualità della nostra società. Saranno veri? Non lo so, non abbiamo la verità in tasca. E proprio per questo, credo che nessuno di noi si metterà ad urlare anatemi sguaiati, come altri hanno già fatto in passato. Dicevo, bisogna avere rispetto. Delle Persone coinvolte. E delle Istituzioni, che appartengono a tutti.

Rispetto anche per la Verità.
Che noi non conosciamo. Ci sono esposti, carte, documenti, riferimenti – ma non la conosciamo. Saranno le Autorità competenti a doverla stabilire. Tuttavia, la vogliamo conoscere. Per rispetto per la Verità e per quello verso le Persone e le Istituzioni. Enna – Libera sì, ma dalla retorica – merita di sapere, comprendere, ragionare. Capire se c’è una risposta anzitutto Politica a quella che si prefigura come una possibile Verità terribile. Domande lecite, risposte dovute. Specie ai tanti ragazzi e ragazze, tutti bravissimi, costretti ad andare via, senza lavoro e speranza. Alle loro famiglie, spezzate. Agli adulti, genitori e non, che hanno perso il lavoro. A quegli artigiani, professionisti ed imprenditori in difficoltà. Che hanno sotto gli occhi tutto questo.

Il Rispetto dovuto.
Quello che la Politica – quella con la “P” iniziale maiuscola – deve verso tutti.
Verso la nostra terra, verso la nostra comunità. Un dovere di responsabilità, trasparenza, limpidezza, chiarezza, dalla quale non si può sfuggire e che richiede, come ha detto bene Dario Cardaci Sindaco, che si faccia chiarezza su ogni singolo punto controverso.
Senza scuse, senza retorica. Nella speranza, almeno personale, che tutto possa avere un esito positivo. E senza che nulla, in nessuna sua parte, possa restare irrisolto.

Restano gli interrogativi.
E questi vanno posti: che succede ad Enna? Abbiamo diritto a saperlo. Per rispetto ed amore verso le Persone e le Istituzioni.
Che succede ad Enna?
Vogliamo conoscere la verità”.

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