Enna: lavoratori edili, inviata proposta di rinnovo del contratto integrativo

Sindacati edilizia
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È stata inviata ieri mattina la proposta di rinnovo del contratto integrativo per i lavoratori edili impegnati nella provincia di Enna. Lo comunicano Francesco Mudaro, segretario generale Area centrale Sicilia Feneal Uil, Luca Gintili, segretario generale della Filca-Cisl Ag-Cl-En, e Salvo Carnevale, segretario Fillea Cgil Sicilia e segretario generale Fillea-Cgil Enna.

«La proposta – spiegano – trasmessa dalle segreterie territoriali di Fenealuil, Filca Cisl e Fillea Cgil, avrà un impatto per oltre 3.500 lavoratori e quasi 850 imprese. Pensiamo di aver fatto un buon lavoro. Saranno numerose e articolate le proposte».

Tra le molte novità: il raddoppio e la mutualizzazione dell’indennità di mensa per “costringere” le imprese a far tracciare tutto dalla Cassa Edile.

«Un metodo vincente – aggiungono – che permetterà a molti lavoratori di vedere finalmente una voce troppo spesso virtuale. Sarà proposto questo modello anche per altre voci che fanno parte delle competenze territoriali come indennità di trasporto e indennità di continuità produttiva. E poi altre novità e maggiorazioni sulle prestazioni contrattuali erogate dalle Casse Edili con un notevole snellimento e velocizzazione delle procedure per l’erogazione».

Mudaro, Gintili e Carnevale continuano: «Molta attenzione alle grandi opere e alle lunghe gallerie che attraverseranno la provincia e a tutte le indennità che avranno caratteristiche particolari in questo territorio. Inoltre, un deciso investimento del sistema bilaterale su formazione permanente e gratuita e sicurezza. Abbiamo già chiuso un accordo per la conferma dell’elemento variabile della retribuzione qualche settimana fa e stiamo puntando a qualificare l’ente bilaterale con diverse iniziative. Puntiamo a dare maggiore spessore alla contrattazione integrativa dentro un quadro nazionale già virtuoso e forte, soprattutto dopo gli ultimi rinnovi».

«Non è più il tempo di pensare a questo settore come a un breve momento di transizione della propria vita lavorativa ma, anzi – concludono – con salario e diritti, sicurezza, tecnologia e formazione si combatte l’impoverimento strutturale del settore sia demografico sia di competenze e si contrasta la debordante bolla inflattiva che in questi anni ha ulteriormente impoverito le famiglie, specie quelle monoreddito che riguardano in forte percentuale i lavoratori del settore edile».

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