Enna: emozioni alla casa circondariale con il progetto del CPIA Cl-En “Leggere lib(e)ri”

La presentazione
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Tante emozioni e tanta umanità, così può essere riassunto l’incontro con Cristina Fazzi e i detenuti della casa circondariale Luigi Bodenza di Enna. Lo scorso 12 gennaio, nell’ambito del progetto “Leggere lib(e)ri” del CPIA Cl-En (Centro Provinciale istruzione Adulti), la dottoressa Fazzi, da più di 20 in Zambia a lavorare e combattere contro la miseria e le ingiustizie, ha incantato tutti i presenti con il racconto della sua vita messa nero su bianco nel libro scritto insieme con la giornalista Lidia Tilotta dal titolo “Karìbu” (letteralmente, “Benvenuto”).

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Questo primo incontro, organizzato dal CPIA Cl-En, ha rappresentato l’avvio del progetto biblioteca “Leggere lib(e)ri”, che mira alla diffusione, al miglioramento e al potenziamento delle competenze della popolazione adulta. La biblioteca rappresenta, oltre che uno scrigno di materiale archivistico da conservare e tutelare, anche e soprattutto un luogo di incontro e confronto, spazio in cui poter condividere un sapere da preservare e far evolvere, un modo per permettere ai discenti di incontrarsi, scambiandosi informazioni provenienti da culture e lingue diverse.

La biblioteca, soprattutto in carcere, rappresenta un momento, oltre che di apprendimento e di riflessione, soprattutto di confronto, di scambio relazionale e di proiezione verso il mondo esterno.

Questo primo incontro ha visto la partecipazione, oltre che dei detenuti della casa circondariale, del dirigente scolastico del CPIA Cl-En, prof. Giovanni Bevilacqua, dei docenti della scuola, della direttrice della casa circondariale di Enna, dott.ssa Gabriella Di Franco e della sua equipe multidisciplinare.

Il progetto “Leggere lib(e)ri” prevede attività di lettura in classe e incontri con gli autori dei libri per consentire di sviluppare la partecipazione responsabile alla vita pubblica, alimentare la capacità critica di valutazione e auto valutazione e la capacità di “accogliere” l’altro come un altro da sé, vedendolo come arricchimento culturale e umano.

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