Il Partito Democratico di Piazza Armerina e i consiglieri comunali Azzolina e Arena esprimono preoccupazione per la grave crisi idrica che sta colpendo alcune province della Sicilia, in particolar modo Enna e Agrigento, con ripercussioni sui cittadini della città di Piazza Armerina.
“È inaccettabile – comunicano i consiglieri – che una situazione di tale portata sia stata affrontata come una mera emergenza. I dati sulla scarsa capienza dell’invaso Ancipa erano ben noti già dal mese di maggio (se non prima), rendendo evidente la necessità di una seria e tempestiva programmazione. La mancanza di pianificazione e prevenzione ha portato a una gestione inefficace della risorsa idrica, causando gravi disservizi che hanno colpito duramente molte famiglie piazzesi”.
“In particolare – proseguono – vogliamo evidenziare la situazione critica che stanno vivendo i residenti di una vasta zona della città dalla via Manzoni alla contrada Santa Croce e alla vicina contrada Scarante. Alcune di queste famiglie sono rimaste senza acqua dal 9 agosto, e in quella stessa giornata l’approvvigionamento è stato garantito solo per poche ore. Questa condizione è inaccettabile e rappresenta una violazione dei diritti fondamentali dei cittadini. Esprimiamo sincera vicinanza e gratitudine ai volontari della Protezione Civile e ai dipendenti comunali che, con grande impegno e dedizione, si stanno adoperando per portare acqua a chi ne ha bisogno attraverso un servizio di emergenza, utilizzando mezzi del Comune e propri. Il loro lavoro è fondamentale per alleviare le sofferenze di tanti nostri concittadini in questo momento di difficoltà”.
“È nostro dovere, come rappresentanti della comunità – proseguono i due consiglieri – accertare le responsabilità di tutti coloro che avrebbero dovuto garantire un’adeguata gestione delle risorse idriche. Per questo motivo, ci impegniamo a fare piena luce sulle eventuali responsabilità del gestore AcquaEnna nella gestione del razionamento idrico. Vogliamo inoltre capire quale sia il reale apporto che AcquaEnna sta fornendo all’emergenza, se stia mettendo a disposizione mezzi propri per aiutare le persone in difficoltà, o se invece stia lasciando che il problema ricada interamente su altri. Per tale ragione, insieme a tutta l’opposizione consiliare di Piazza Armerina, abbiamo richiesto che il punto sia trattato all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale, invitando il gestore AcquaEnna, il presidente dell’ATI Idrico e i responsabili dell’emergenza idrica di Piazza Armerina. È fondamentale che questi soggetti diano conto alla cittadinanza delle azioni intraprese e che si definiscano con chiarezza le responsabilità, affinché situazioni come questa non si ripetano in futuro”.
“I cittadini – proseguono – si sono dovuti riversare sui social per lamentarsi dei molti buchi nel sistema di razionamento idrico e anche tutte le informazioni, in una tale emergenza, venivano comunicate dall’amministrazione soltanto via facebook, mostrando soltanto spot autocelebrativi e nascondendo le inefficienze. Tutto ciò è inaccettabile e sottolinea l’inadeguatezza di una classe politica ormai proiettata solamente al consenso invece che a garantire servizi adeguati ed equi per tutti i cittadini. Esprimiamo, inoltre, forti dubbi sul fatto che i costi dell’emergenza idrica debbano essere interamente a carico del Comune. Riteniamo, al contrario, che una parte significativa di questi oneri debba ricadere su AcquaEnna, che gestisce il servizio, e su SiciliaAcque, responsabile della gestione delle risorse idriche regionali. È inaccettabile che il Comune e i cittadini debbano sopportare da soli il peso economico di una crisi che poteva e doveva essere prevenuta”.
“Infine – concludono Azzolina e Arena – insieme a tutto il Partito Democratico Provinciale, abbiamo presentato un altro ordine del giorno che, se approvato dalla Regione, rappresenterebbe l’unico modo per far abbassare i costi delle bollette salatissime dell’acqua. Proponiamo di intervenire attuando meccanismi perequativi attraverso l’utilizzo di fondi strutturali regionali destinati a contribuire al costo generale della gestione del servizio. Tali meccanismi presupporranno un fondo regionale che contribuisca al pagamento del servizio idrico della provincia di Enna ritenendola un’area orograficamente svantaggiata, a rischio di desertificazione e forte decrescita demografica. Questa misura è necessaria per garantire tariffe più eque e sostenibili per tutti i cittadini, specialmente in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo. Ribadiamo con forza che la crisi idrica non avrebbe dovuto essere affrontata come un’emergenza imprevista, ma come una situazione prevedibile. Il nostro impegno sarà rivolto a garantire che chi ha subito questi disservizi possa ottenere risposte chiare e concrete, e che si adottino le misure necessarie per restituire ai cittadini la fiducia nelle istituzioni e nella loro capacità di tutelare i diritti fondamentali”.