Barrafranca: lo spettacolo “Miuzzu, il brigante filosofo” in scena a Roma

Gaetano Ingala
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Il 26 novembre scorso è una data storica per Barrafranca. Lo spettacolo “Miuzzu, il brigante filosofo” è stato messo in scena a Roma al Teatro Barnum dall’attore e regista Gaetano Ingala, già interprete d’eccellenza in teatro con “La febbre del sabato sera” e nella serie televisiva “La mafia uccide solo d’estate” su Rai 1. La pièce teatrale è interamente ispirata a una delle figure più controverse del recente passato locale, quella del noto brigante Giuseppe Salamone.

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Entroterra siciliano fine ‘800 inizi ‘900. La fidanzata insidiata, l’ingiusta detenzione e l’impossibilità di rivedere la madre, portano Giuseppe Salamone detto “Miuzzu” a diventare brigante. Stretto nella morsa dello strapotere di un signorotto locale avrà in sua madre l’unico conforto ma purtroppo non la rivedrà più e la sua vita sarà stravolta per sempre. Miuzzu in carcere studia, legge libri di poeti e scrittori che lo porteranno a difendersi nelle aule dei tribunali a colpi di frasi filosofiche da lui composte. Vita sentimentale, latitanza, libertà e rinascita come filosofo, creano una figura tra le più paradossali della storia del brigantaggio. Il tutto è raccontato nel genere “tragironico”, un miscela di risate, ironia, dramma, tragedia e comicità.

Il testo è stato scritto da Gaetano Ingala e dallo scrittore e docente Filippo Salvaggio, un lavoro di ricerca durato cinque anni, costruito attraverso fonti letterarie e testimonianze dirette. Una squadra tutta di origini barresi con le musiche e i brani inediti composti da Filippo Salvaggio, eseguiti in studio dal chitarrista Francesco Paternò e con l’elaborazione del suono di Giuseppe Crapanzano. L’allestimento scenico è dello scenografo e architetto Elio Ingala, trucco e parrucco della professionista di cinema e teatro Flavia Strazzanti.

Lo spettacolo è stato definito di “alto profilo culturale”, non inneggia assolutamente al brigantaggio ma si prefigge invece uno scopo educativo, per giovani e adulti, attraverso “La teoria delle finestre rotte”, tema purtroppo senza tempo per la situazione di delinquenza e di disagio sociale di allora e odierna.

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