Asp Enna: prevenzione rischio suicidario in carcere, protocollo di intesa con le case circondariali

Il protocollo
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Per contribuire a sanare, o meglio, contrastare un fenomeno preoccupante su scala nazionale, lo scorso 6 luglio è stato sottoscritto il rinnovo del piano locale per la prevenzione delle condotte autolesive e suicidarie e del protocollo prevenzione rischio suicidario tra l’ASP di Enna e le case circondariali di Enna e Piazza Armerina, di seguito alle modifiche apportate di concerto con il coordinatore del presidio carcerario, Dott. De Rose, e il responsabile del dipartimento di salute mentale, Dott. Cuccì.

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Il rinnovo rafforza il proposito di disciplinare in maniera condivisa e integrata le modalità operative che gli operatori dell’istituto penitenziario afferente all’ASP di Enna dovranno adottare per un’adeguata prevenzione dell’azione suicidaria e per la gestione del disagio psichico della popolazione detenuta, nonché per assicurare il servizio di assistenza sanitaria, psicologica e psichiatrica.

Il direttore generale dell’Asp di Enna, Francesco Iudica, sensibile alla problematica, ha offerto gli strumenti utili a osteggiare le cause che inducono i reclusi all’autolesionismo e al suicidio.

«Le notizie relative alle condizioni delle carceri italiane raccontano di ambienti troppo stipati e poco adeguati al fine del reinserimento sociale dei reclusi, che spesso si infliggono pene e si tolgono la vita. Il dato in Sicilia è il più alto d’Italia – ha dichiarato Iudica -. Intervenire è una necessità. Non intervenire è un atto disumano nei confronti di coloro ai quali è stata sottratta la dignità insieme alla libertà. È necessario sostenere i soggetti più fragili e contenere gli atti violenti che li annientano psicologicamente – da parte dei soggetti più aggressivi – attraverso un’assistenza costante e decisiva».

«Si tratta di un lavoro che assicura uno strumento operativo per la gestione dei casi complessi e una modalità di presa di carico multidisciplinare» ha dichiarato il direttore della casa circondariale di Enna, dott.ssa Di Franco.

«Rappresenta un significativo momento di implementazione dei rapporti con l’ASP ed è frutto di un lavoro congiunto, di base svolto in collaborazione fra la direzione della casa circondariale, il servizio sanitario interno, il servizio di tutela della salute mentale e il dott. Cuccì», ha aggiunto il direttore della Casa Circondariale di Piazza Armerina, dott. Gelardi.

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